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La luce nel mare

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La barriera corallina

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I pesci: biodiversità e associazioni di specie

Le specie conosciute di pesci ossei sono circa 25.000, 13.500 delle quali (circa il 60% del totale) sono distribuite in acque marine e salmastre. I pesci cartilaginei formano un raggruppamento più circoscritto con circa 1000 specie di squali, razze e chimere. La ricchezza di specie e la biodiversità mostrano forti differenze a livello geografico: le aree marine con il maggior numero di specie sono costituite dalle zone costiere delle regioni tropicali e subtropicali (8.500 specie), specialmente quelle caratterizzate da barriere coralline, mentre le regioni più povere sono quelle fredde poste in prossimità dei poli.

I fondali costieri e della piattaforma continentale delle regioni temperate ospitano circa 2000 specie mentre è assai ridotto il numero di specie nectoniche che vive in acque epipelagiche (300-350 specie), dalla superficie fino a 200 m di profondità. Il rimanente numero di specie è distribuito o sui fondi profondi dalla scarpata continentale fino alle fosse oceaniche, o conduce vita mesopelagica (tra 200 e 1000 m) o batipelagica ( tra 1000 fino a circa 3000 m).
In Mediterraneo sono conosciute 532 specie di teleostei e 81 specie di pesci cartilaginei, pari rispettivamente al 4.1% e 9.5% del numero totale di specie descritte per questi due gruppi.
Queste proporzioni danno la misura dell'elevata biodiversità del Mediterraneo se si tiene conto del fatto che questo mare occupa appena lo 0.32% del volume d'acqua totale degli oceani.
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associazioni
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Associazioni di specie
Tutti gli organismi presenti in una determinata area, che interagiscono direttamente o indirettamente tra loro, formano una comunità. La fauna ittica è generalmente descritta in termini di associazioni di specie intendendo con questo ultimo termine l'insieme delle specie ittiche presenti in una determinata area marina.
E' stato evidenziato come la distribuzione delle specie e delle associazioni ittiche presenti in corrispondenza dei fondali marini sia determinato in primo luogo da fattori ambientali. La profondità, insieme ai diversi parametri oceanografici e ambientali (es.: temperatura, salinità, luce, correnti, sedimenti) che variano con essa, costituisce generalmente il fattore più importante per la distribuzione delle specie ittiche.

In Mediterraneo la distribuzione delle associazioni ittiche demersali, presenti cioè in corrispondenza dei fondali, è correlata non solo ad un gradiente di profondità, ma anche alla distribuzione dei sedimenti e delle biocenosi bentoniche. Alcuni studi condotti hanno evidenziato una sostanziale differenza nella composizione faunistica della piattaforma rispetto alla scarpata continentale.
Con l'eccezione di poche specie euribate (es. Merluccius merluccius) distribuite in ambedue questi piani, la grande maggioranza delle specie è limitata solamente ad uno di essi.
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