Un' elenco di termini ordinati alfabeticamente per conoscere meglio il significato di alcune parole o semplicemente il nome comune di un pesce, una conchiglia, etc.
Con il termine pesci si intendono tutti i vertebrati a sangue freddo (Eterotermi) che conducono una vita acquatica, che respirano essenzialmente per mezzo di branchie e sono normalmente dotati di pinne.
Essi vanno ripartiti in diverse classi, ognuna caratterizzata da diverse peculiarità morfologiche, anatomiche, fisiologiche, ecc. I pesci si distinguono dai
Ciclostomi*, animali anch'essi eterotermi ed acquatici, perchè sono provvisti di arti conformati a pinna, di due narici e di mascelle. I pesci presentano generalmente una forma altamente idrodinamica, il loro corpo è affusolato ed il capo è unito immobilmente e senza collo al resto del corpo. In taluni casi il pesce può essere notevolmente diverso, in relazione a particolari modalità di vita, ad esempio serpentiforme (Muraenidae), aghiforme (es. Corytoichthys), globiforme (Tetraodontidae), scatoliforme (es. Lactoria cornuta), ecc. La bocca può essere dorsale, terminale (il caso più comune) o ventrale. Ai lati del capo si trovano in posizione arretrata le aperture branchiali, in numero da una a sette per ogni lato, secondo il gruppo tassonomico.
Tra i fattori ecologici necessari per la vita dei pesci riveste grande importanza la temperatura, che insieme ad altri fattori condiziona velocità di sviluppo, metabolismo, riproduzione, migrazioni, ecc., il valore dell'ossigeno disciolto, la pressione, la salinità, la concentrazione idrogenionica (Ph), la composizione chimico fisica. Meccanismi fisiologici osmoregolatori, operanti in senso opposto nei pesci ossei marini ed in quelli di acqua dolce, permettono di mantenere il mezzo interno e fisiologico a pressione osmotica costante anche se diversa da quella dell'acqua esterna. In taluni pesci che passano dall'acqua salata a quella dolce (eurialini) si ha l'inversione del predetto meccanismo. Come già accennato, le varietà di adattamenti morfologici delle specie ittiche nell'ambiente è notevole: possono essere di forma spiccatamente idrodinamica, molto compressa (es. Solea vulgaris, la comune sogliola del Mediterraneo), con occhi posti su prominenze che permettono loro di insabbiarsi e scrutare agevolmente nel medesimo tempo l'ambiente, di forma sferica e irti di aculei(es. Diodon holocanthus), serpentiforme (Murene, Gronchi, ecc.) o addirittura
mimetizzarsi completamente con l'ambiente che li circonda, sia esso un fondale sabbioso o roccioso, delle alghe o degli invertebrati.
Il pesce pelagico mostra generalmente una colorazione scura sul dorso e piuttosto chiara ventralmente in maniera da risultare poco visibile sia dall'alto che dal basso. Il pesce costiero sfoggia invece una colorazione vivace e mutevole a seconda del fondale su cui si trova.
I pesci, animali perfetti
La forma e la struttura interna di un pesce sono il risultato di costanti adattamenti, selezioni naturali, perfezionamenti raggiunti in milioni di anni di evoluzione, evoluzione che ha prodotto un animale dotato di un'agilità e di una dinamica che può sembrare, per noi esseri umani, quasi un miracolo della natura. Oltre il 95% delle oltre 25.000 specie di pesci conosciute ha lo scheletro osseo (pesci Teleostei), si nutrono nelle più svariate maniere e, sulle lunghe distanze sono i più veloci nuotatori. Inoltre i Teleostei, a differenza dei loro "cugini" Selaci (pesci dallo scheletro cartilagineo, ad esempio gli squali), sfoggiano una notevole varietà di adattamenti ambientali, forme, alimentazione. ecc.
Movimenti muscolari che dalla testa alla coda creano quelle contrazioni che danno quel nuoto sinuoso che tutti conosciamo, coadiuvati dall'uso delle pinne fanno del pesce un vero spettacolo della natura; le pinne dorsali ed anale impediscono le oscillazioni laterali, la pinna caudale oltre ad imprimere una spinta al nuoto dà quel tocco di eleganza che contraddistingue questi animali, le pinne pettorali fungono come un timone, la ventrale svolge una funzione di freno.
L'evoluzione ha comunque portato in alcuni casi anche ad un'utilizzo diverso delle pinne, ad esempio la rana pescatrice(Lophius pescatorius), che ha trasformato la sua dorsale in una sorta di canna da pesca per attirare le ignare prede, o alla remora, che, anche in questo caso la pinna modificata è quella dorsale, trasformata in una ventosa con la quale attaccarsi a pesci di maggiori dimensioni e farsi così trasportare.
Molte specie di pesci abissali sono inoltre dotate di organi luminosi, detti cromatofori, posizionati sulle pinne che servono per l'individuazione tra specie e in taluni casi, come dimorfismo sessuale.
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